Entrando nel cuore del Bosco del Cerquone, magari in una giornata con un po’ di nebbia o quando la luce filtra fra i rami al pomeriggio, ci si aspetta di essere accolti da fate trillanti, di essere tirati per l’orlo dei pantaloni da curiosi gnomi o di essere colpiti da un sassolino lanciato da un dispettoso folletto. Questo è un bosco dall’atmosfera unica, soprattutto perché si trova a pochi chilometri da Roma, nel territorio comunale di Rocca Priora (RM), ma le sue particolarità vanno ben oltre questo.
Il Bosco del Cerquone, che si estende per circa 70 ettari, è una preziosa testimonianza delle originarie foreste miste, preesistenti alla massiccia espansione dei castagneti nel territorio dei Colli Albani. Si tratta di un bosco ad alto fusto costituito da esemplari secolari di farnia (Quercus robur), alcuni assai vetusti e di straordinarie dimensioni (in alcuni casi fino a 3 m di circonferenza), ai quali si accompagnano carpini bianchi (Carpinus betulus) e cerri (Quercus cerris).
Il Bosco del Cerquone rappresenta, per il valore documentario del suo patrimonio botanico, una delle formazioni boschive di maggior rilevanza nell’ambito della vegetazione forestale dell’Italia centrale. Questo tipo di foresta temperata decidua a farnia e carpino bianco è oggi diffusa principalmente nell’Europa continentale e orientale.
In Italia, invece, è stata annientata in Pianura padana, dove era ampiamente diffusa in epoca anteriore alla colonizzazione agricola altomedievale di quella regione, mentre nell’area peninsulare è presente quasi esclusivamente in piccoli lembi nelle pianure sub-costiere in corrispondenza dei sistemi di dune fossili (vedi la Foresta demaniale del Circeo, che rappresenta i resti di ben più estese formazioni anteriori alle bonifiche delle Paludi Pontine della prima metà del ‘900).
Il Bosco del Cerquone è stato classificato, insieme alle aree prative semipaludose della Doganella, come Sito di Interesse Comunitario (SIC “Cerquone-Doganella” IT6030018) per il suo rilevante interesse vegetazionale, faunistico e biogeografico, ed è inserita nella rete ecologica di zone speciali protette dell’Unione europea, “Natura 2000”.
Nella Regione Lazio la Rete interessa circa un quarto della propria superficie, con un patrimonio naturalistico unico e tutto da scoprire.
Per saperne di più sul Bosco del Cerquone si può leggere “Il Bosco del Cerquone: una selva antica nel Parco regionale dei Castelli Romani” di Alessandra Pacini, naturalista del Parco regionale dei Castelli Romani; per conoscere quali sono gli altri siti del Lazio che fanno parte della Rete Natura 2000 si può consultare il sito internet www.lifegopark.it, risorsa online del progetto europeo di educazione ambientale e comunicazione delle Aree protette del Lazio e dei siti Natura 2000.