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NaturaFauna

La salamandrina dagli occhiali

Un anfibio che vive solo in Italia ed estremamente vulnerabile

    la Salamandrina perspicillata, conosciuta comunemente come salamandrina dagli occhiali o salamandrina di Savi, è una specie endemica dell’Italia appenninica ed è presente nel Lazio, anche se con popolazioni molto frammentate ed isolate, in vari siti, tra cui la ZSC/ZPS Monte Tancia e Monte Pizzuto dove siamo andati a cercarla.

    Insieme a Christian Angelici, naturalista della Riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa, e Stefano Sarrocco, naturalista della Direzione regionale Ambiente, scopriamo questo affascinante e delicato anfibio urodelo, ovvero con la coda.

    La Salamandrina perspicillata è una specie prevalentemente notturna e crepuscolare, si rinviene in boschi umidi e freschi, ma anche in aree rupestri. In primavera le femmine di questa specie di anfibio tornano nelle acque fresche dei torrenti per deporre le loro uova.
    Purtroppo la specie è minacciata dagli interventi antropici a carico di questi siti di riproduzione. In particolare oltre ai problemi di inquinamento delle acque dei ruscelli e dei torrenti, i principali fattori di minaccia sono rappresentati dagli interventi di gestione dei fontanili e di captazione e regimazione delle acque dei corpi idrici superficiali operati dall’uomo.
    Per tutelare la Salamandrina perspicillata nelle aree della Rete Natura 2000 del Lazio sono state redatte misure di conservazione specifiche. Ad esempio, vietando gli interventi di pulitura dei fontanili con sostanze chimiche o la loro trasformazione con l’uso di cemento. Chiaramente è previsto anche il divieto di immissione di rifiuti e sostanze inquinanti di qualsiasi natura nei corsi d’acqua, nonché l’immissione di pesci predatori delle fase larvali della Salamandrina e degli anfibi in generale. Per le popolazioni isolate inoltre le strategie di conservazione non possono prescindere dalla messa a punto di interventi che pianifichino e costruiscano una rete di connettività tra le diverse aree idonee e la creazione di appositi siti di riproduzione intermedi. In ultimo, ma non per importanza, va ricordato che gli anfibi in tutto il mondo sono minacciati da numerose malattie (provocate da funghi, virus e batteri) e anche noi possiamo esserne vettori inconsapevoli.

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