
A fine agosto, su segnalazione di un turista, i guardiaparco del Parco dei Monti Simbruini hanno rinvenuto, presso Fiumata nel comune di Filettino (Fr), alcune cucciolate di ghiro.
I cuccioli, stipati in una scatola di cartone, erano in tutto venticinque e sono stati prontamente condotti presso il centro recupero della fauna selvatica della Lipu a Roma dove stanno ricevendo tutte le cure utili al loro reinserimento nell'ambiente naturale.
Tuttavia l'elevato numero di cuccioli rinvenuto ha indotto gli esperti a ipotizzare un massiccio quanto inopportuno intervento esterno, probabilmente umano.
In natura, le femmine di ghiro presentano infatti l'abitudine di allevare i piccoli in comune. Se teniamo conto del fatto che ogni femmina partorisce, di norma, intorno ai sei cuccioli, allora stiamo parlando di almeno cinque femmine. Questo aspetto comunque potrebbe essere chiarito solo dall'analisi del DNA.
Sollecitato sull'argomento, Dario Capizzi , zoologo presso l'Agenzia Regionale Parchi nonché uno dei massimi esperti italiani di roditori, un po' per scienza, un po' per gioco, ha formulato alcune ipotesi: "ferma restando la bontà delle informazioni riportate dalla stampa, possiamo costruire tre diversi scenari.
Il primo è quello dello "svuotacantine": qualcuno ha trovato alcune nidiate di ghiri in una soffitta, e se ne è sbarazzato en plein air.
Il secondo è lo scenario del taglialegna abusivo: qualcuno ha tagliato una pianta abusivamente e ci ha trovato un nido di ghiro. Consapevole delle conseguenze si è ben guardato dall'inoltrare segnalazione ai guardiaparco.
Il terzo, piuttosto inquietante, è lo scenario del mangiatore di ghiri: qualcuno, forse proveniente da altre regioni italiane dove il ghiro è un piatto tradizionale, ha scoperto che sui Monti Simbruini i piccoli di ghiro da far ingrassare si catturano con facilità. Disturbato nella sua attività, per non essere colto in flagranza di reato (bracconaggio, ndr), ha abbandonato lestamente il bottino".
Quindi, conclude Capizzi, "qualunque sia lo scenario, il colpevole è certamente l'uomo".