
La Ratafia legata alla tradizione contadina, risale più o meno agli inizi del '900, un po' parente stretta del "limoncello" e del "nocino"; quindi facente parte di quei liquori casalinghi che si offrivano in tipici biccchierini da liquore del servizio buono
Questo liquore, che nasce dalle visciole, ciliegie dal sapore particolarissimo, ha radici lontane che si perdono tra le pagine ingiallite di ricette vergate a mano. Vecchi quaderni tramandati da donne che hanno trasmesso la ricetta, sono giunti fino a noi.
Caratterizzato da una gradazione alcolica variabile tra i 20° e i 22°, si distingue da un colore rosso rubino e un caratteristico profumo e sapore di amarene e frutti di bosco. Dolcissimo, succoso e fruttato liquore preparato con visciole intere o snocciolate, Montepulciano d'Abruzzo o vino rosso in generale, alcol e zucchero.
Ingredienti
800 g di visciole mature
1 litro di vino rosso (Montepulciano)
500 g di zucchero
300 ml di alcol a 90°
Procedimento
1. Lavare le visciole ed eliminare il picciolo tagliandole in due, mettetele insieme al vino in un recipiente di vetro piuttosto grande che chiuderete ermeticamente e da esporre al sole per circa quaranta giorni, lasciando fermentare il tutto e rimestando periodicamente.
2. Trascorso questo tempo, filtrate il composto e aggiungete lo zucchero e l'alcol.
3. Mescolare bene e lasciate macerare per due settimane in luogo fresco, poi filtrare e imbottigliare.
Curiosità
Che la Ratafia sia antica non ci sono dubbi, infatti, anticamente, quando si suggellava un patto, un accordo di stato, o si stipulava un contratto; era in uso brindare con un bicchierino di Ratafia: "Pax Rata fiat" da qui il nome Ratafia.
La Ratafià è un liquore ideale da degustare come fine pasto, magari insieme ai dolci o anche come bagna per il pan di Spagna.