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Vino Orvieto DOC

  • Tipologia: Vini DOC
  • Categoria: Vino
  • Zone di produzione: Bagnoregio(VT); Castiglione in Teverina(VT); Civitella d'Agliano(VT); Graffignano(VT); Lubriano(VT); Villa San Giovanni in Tuscia(VT); Ailano(CE);
Vino Orvieto DOC

La DOC "Orvieto", ivi compresa la sottozona "Orvieto" classico è presente nelle tipologie: secco, abboccato, amabile, dolce, superiore, vendemmia tardiva. La tipologia vendemmia tardiva può essere rivendicata per la DOC "Orvieto" e "Orvieto" classico con la qualificazione superiore. Il vino a DOC "Orvieto" è ottenuto dai seguenti vitigni: Grechetto (minimo 40%); Trebbiano Toscano e Procanico (tra 20-40%); altri vitigni a bacca bianca, classificati "idoeni alla coltivazione", non aromatici, fino ad un massimo del 40%. Il tipo Secco ha un colore bianco paglierino più o meno carico; odore delicato e gradevole; sapore secco, fine e delicato; gradazione alcolica minima di 12°. Il tipo Abboccato ha un colore paglierino dorato, profumo fresco e fragrante, delicatamente amabile con leggerissimo fondo amarognolo; sapore: secco ma morbido con fondo amarognolo, tenue ed elegante.

La DOC Orvieto comprende alcuni comuni nelle province di Terni, in Umbria, e Viterbo, nel Lazio. Nel passato è stato il vino della corte pontificia e quindi spesso lo si è chiamato "il vino dei Papi". I primi a produrlo furono gli Etruschi che pigiavano le uve direttamente in vasche di tufo e lo lasciavano fermentare in vasche poste ancora più in basso nel terreno per fermare la trasformazione degli zuccheri in alcol, grazie alle temperature basse. E' questa la caratteristica che lo ha fatto apprezzare per molti secoli, cioè il residuo zuccherino che lo rendeva leggermente dolce al palato, "abboccato". Ne parlò Garibaldi e anche D'Annunzio definendolo "il sole d'Italia in bottiglia" per la fragranza, la forza e il colore; Papa Gregorio XVI chiese nel suo testamento di essere lavato con il "vin d'Orvieto" prima di essere sepolto.

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