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Il vino DOC "Colli Albani" è ottenuto dai seguenti vitigni, nella percentuale appresso indicata: Malvasia di Candia, localmente nota come Malvasia Rossa, fino ad un massimo del 60%; Trebbiano Toscano, Trebbiano Romagnolo, Trebbiano Giallo, Trebbiano Soave, da soli o congiuntamente, dal 25 al 50%; Malvasia del Lazio, localmente nota come Malvasia Puntinata, dal 5 al 45%. Altri vitigni a bacca bianca, classificati "idonei alla coltivazione", sino ad un massimo del 10%, con esclusione della tipologia Moscato. Presenta un colore che va dal giallo paglierino al paglierino scarico; odore vinoso e delicato; sapore secco o abboccato o amabile o dolce, caratteristico, fruttato. Gradazione minima: 10,5°.
I vigneti per la produzione del "Colli Albani" si estendono tra le ville tuscolane ed il lago Albano. È un vino bianco, considerato l'antenato dei vini dei Castelli Romani, che sembrerebbe risalire a prima dei Romani: la comunità latina, infatti, che fondò sui Colli Albalonga, festeggiava Giove Latiaris sacrificandogli "vino dorato". La DOC corrisponde all'antico "Albano" apprezzato da scrittori dell'età imperiale e degustato sulle mense patrizie. La residenza estiva dei Papi, da secoli fissata a Castelgandolfo ha fatto sì che la fragranza di questo vino abbia entusiasmato, sin dal medioevo, numerosi pontefici. La notorietà di questo vino è testimoniata, infine, dagli affreschi dedicati al dio Bacco che ornano, sulla piazza di Ariccia, il bell¿edificio già sede della Locanda Martorelli, ritrovo nell'800 di artisti di tutto il mondo accomunati dall'esperienza del Grand Tour e dall'entusiasmo per il vino Albano.