
La DOC "Cerveteri" è riservata ai vini bianchi, rossi, rosati. Il bianco, nei tipi secco, amabile e frizzante è composto da: Trebbiano toscano (localmente detto Procanico) e/o Trebbiano Giallo, per almeno il 50%; Malvasia di Candia e/o Malvasia del Lazio, fino ad un massimo del 35%, altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione, ad eccezione del Pinot Grigio, fino ad un massimo del 30%. Il rosso, nelle tipologie secco, amabile e novello presenta è composto da: Sangiovese e/o Montepulciano, in misura non inferiore al 60%, con un minimo di presenza dell'uno o dell'altro vitigno non inferiore al 25%; Cesanese comune fino al 25%, altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione, fino al massimo del 30%. Il rosato, anche nella tipologia frizzante, è composto da: Sangiovese e/o Montepulciano (minimo 60%, con una presenza dell'uno o dell'altro vitigno non inferiore al 25%), Cesanese comune (massimo 25%) e altri vitigni a bacca rossa della zona.
L'areale di produzione di questo vino si estende lundo la fascia litoranea tirrenica, nelle province di Roma e Viterbo, l'antica zona etrusca famosa per le sue necropoli. La ricca documentazione archeologica e artistica dimostra l'importanza che vite e vino ebbero per gli Etruschi, che adottarono ovunque il sistema di allevamento della "vite maritata", ossia appoggiata a sostegni, pratica colturale ancora oggi ampiamente diffusa in molte regioni dell'Italia centrale. I vigneti, introdotti negli anni '60 e '70 con impianto a tendone, per effetto della contrazione dei consumi e della ricerca di prodotti di più elevata qualità, sono stati sostituiti, fin dai primi anni '80, con sistemi di allevamento meno produttivi ma in grado di dare risultati qualitativi migliori.