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L'area marina protetta di Sperlonga

    L'area marina protetta di Sperlonga presenta, in alcuni aspetti, caratteristiche diverse da quella di Monte Orlando o di Gianola. Innanzitutto, va rilevato come la sua estensione coincida praticamente con tutta la fascia costiera rocciosa di Sperlonga a partire dal promontorio antistante i resti della Villa di Tiberio fino alla "Spiaggia delle Bambole", un breve arenile di ciottoli che segna il confine costiero tra i comuni di Sperlonga e di Gaeta. La morfologia di questo tratto di costa è senza dubbio molto variegata e affascinante poiché qui si alternano a scogliere affioranti, spiagge di sabbia gialla finissima e falesie a picco sul mare.

    I fondali sono per la maggior parte sabbiosi e poco profondi, facilmente raggiungibili dalle spiagge adiacenti e quindi ideali per le escursioni subacquee dei meno esperti.

    Il primo interessantissimo incontro potrà mostrarci piccole cernie che, sempre di più in questi anni, popolano le acque della zona. Giova ricordare che le loro ridotte dimensioni dipendano dal fatto che quando questi pesci raggiungono maggiori dimensioni, preferiscono mettersi in cerca di fondali più profondi dove stabilire le loro tane.

    Oltre alle cernie una vasta gamma di abitanti popola le rocce dell'area: spigole, saraghi, salpe, occhiate, orate, scorfani, donzelle, tordi, bavose, sciarrani, triglie di scoglio, muggini e polpi.

    Le vaste distese sabbiose che troveremo appena ci si allontaneremo di qualche metro dalle rocce, a prima vista, sembrano del tutto prive di vita. Tale impressione iniziale sarà presto smentita quando si scorgeranno rombi lisci o di rena ed il meno comune rombo chiodato. Sempre nella sabbia, anche a profondità irrisorie, vive una variegatissima popolazione di tracine: la tracina drago, la tracina vipera, la tracina ragno e la rarissima tracina raggiata. Anche se esula dall'attuale discorso è bene ricordare, a chi meno conosce il mare, che la tracina vive mimetizza appena sotto la sabbia e possiede sul dorso un aculeo in grado di iniettare una veleno che, nel caso di esemplari di buone dimensioni (quelli che vivono ad alcuni metri di profondità) può provocare anche conseguenze fisiche di una certa gravità. A volte capita ai bagnanti estivi di calpestare involontariamente questi pesci che in in atto di autodifesa iniettano loro il veleno di cui dispongono. Tali punture (dolorosissime!!) provengono il più delle volte da esemplari di ridotte dimensioni e (fortunatamente in pochissimi casi) possono produrre nel malcapitato reazioni fisiche indesiderate. Da parte nostra ricordiamo che il veleno iniettato dalle tracine è termolabile (si distrugge con il calore) quindi sarà quanto mai opportuno mettere a contatto la parte del corpo interessata (spesso i piedi) con la prima fonte di calore che si ha a disposizione ossia la sabbia bollente, nella speranza che lo spiacevole inconveniente si risolva in pochi minuti e non ci sia bisogno di ricorrere a cure ulteriori.

    Tornando al nostro discorso, il fondo sabbioso abbonda anche, in estate, di marmore e triglie di sabbia e di notte potremo scorgere il cosiddetto Gronchetto delle Baleari.

    Altri organismi presenti in gran numero negli ambienti rocciosi sono ricci di mare, granchi faoni, granchi corridori e gamberetti.

    I più fortunati che avranno la possibilità di allontanarsi dalla costa (in barca ovviamente) potrebbero addirittura imbattersi, in autunno, in branchi di delfini che, al morire dell'estate, lasciano la costa per raggiungere il mare aperto.

    Da non perdere, infine, le grotte e gli anfratti naturali che si incontrano pinneggiando e le grotte sommerse presenti nella baia che si trova subito dopo Torre Capovento, in direzione Gaeta.

    Voci correlate

    "Indagine conoscitiva sui popolamenti bentonici delle aree marine d'interesse del Parco Regionale Riviera d'Ulisse"

    Ordinanza della Capitaneria di Porto di Terracina n.45/2010 recante norme di comportamento e divieti all'interno dell'area marina di Sperlonga in consegna all'Ente Parco Regionale Riviera di Ulisse.

    Disciplinare emanato dall'Ente Parco recante norme di comportamento nelle aree marine protette in consegna. Modulistica per la richiesta di autorizzazione alle immersioni subacquee.

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