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Pane casareccio lavorato prevalentemente a mano, cotto in forno a legna di castagno, preparato con lievito naturale di produzione aziendale detto localmente "cresciuto". La sua forma caratteristica è a filone o pagnotta. Il peso va da 1 a 2 kg. È di sapore sapido e corposo. Presenta colore esterno dorato ed omogeneo. Si conserva per una settimana circa. La prima operazione consiste nella preparazione del lievito naturale con acqua e farina, poi lasciato acidificare e utilizzato il giorno successivo. Al lievito si aggiungono: farina, acqua e sale. L'impasto viene amalgamato con l'impastatrice meccanica. In seguito, la pasta viene spezzettata manualmente e pesata per dare uniformità ai pezzi che, sistemati in teli di lino, disposti precedentemente su tavole di legno, vengono lasciati lievitare per 4-5 ore a temperatura ambiente. A lievitazione avvenuta, il pane viene cotto in forno con legna di castagno, precedentemente acceso. Quando si forma la brace e la cupola del forno diviene bianca, viene infornato il pane. La cottura dura circa 1 ora e 15 minuti, un elemento di criticità è dato dalla presenza di residuo di brace sotto il pane, asportato con una spazzola.
Il pane è l'alimento tradizionale per eccellenza ma solo in pochi posti si tramanda il processo produttivo originario. Nel comune di Santi Cosma e Damiano e Castelforte, sono rimasti in pochi a produrre il pane così come tramandato dalle generazioni precedenti. Si tratta del pane cafone cosiddetto perchè era il pane del volgo, fatto con ingredienti base e senza alcuna decorazione o segnatura sulla superficie, come croci o tagli di varie forme. È un pane che si collega alla tradizione casertana, poiché fino al 1927 questo territorio ricadeva, proprio come Caserta, in Terra di Lavoro.