
Dolce preparato con vino cotto, semola di grano duro, fichi d'india e semi di finocchietto. Il vino cotto si prepara facendo bollire il mosto d'uva fino a quando la quantità si riduce ad un terzo e schiumandolo per togliere le impurità a mano a mano che vengono a galla.
Successivamente si puliscono i fichi d'india, facendo bollire per circa mezz¿ora la polpa e ottenendo una purea passandola nel passaverdura per eliminare i semi dei frutti. Si portano ad ebollizione 2 litri di purea di fichi d'india e 1lt e ¼ di vino cotto e appena inizia il bollore aggiungere, gradatamente, 1 Kg di semola di grano duro, rimestando e facendo attenzione alla formazione dei grumi.
Quando il composto risulterà ben denso, bagnare delle teglie con acqua e versarvi il composto che deve risultare alto 5/6 cm. Dopo una notte tagliare il composto in quadrati o rombi e farli asciugare al sole fino a quando le mostarde avranno perso tutti i liquidi (es. da 1 Kg a ½ Kg). Completare l'essicazione passandole in forno per una decina di minuti.
Con la realizzazione di questi dolci, in un momento di ricchezza di produzione (l'estate) si riusciva a far fronte ai periodi di carenza di produzione (l'inverno) con elementi poveri o quasi e quindi a soddisfare l'esigenza alimentare con un prodotto nutriente e zuccherino.
Questo tipo di trasformazione è classica in tutte le isole del mediterraneo e ciò dimostra la tradizionalità remota che va ben oltre i 25 anni.