Il massiccio dei Lepini è la propaggine più settentrionale del cosiddetto Antiappennino laziale. Si estende su circa ottantamila ettari tra i territori provinciali di Roma, Frosinone e Latina, appena alle spalle delle risorgive di Ninfa, e supera quota millecinquecento metri con la sua cima più alta, il monte Semprevisa (1536 m). Faggete a tasso e agrifoglio, settanta specie di uccelli nidificanti tra cui falco pellegrino, lanario e biancone, mammiferi, rettili e anfibi ancora con presenze di tutto rispetto e poi insetti e una flora diversificata ne fanno un comprensorio d'interesse prioritario tra quelli non ancora compresi da un parco nel territorio regionale. Non a caso vi sono stati individuati due siti della rete Natura 2000, per i quali l'Agenzia dei parchi del Lazio ha redatto il piano di gestione. D'interesse turistico più generale alcune località come il borgo di Sermoneta, l'abbazia di Valvisciolo e quella cistercense di Fossanova, Cori, Segni con le antiche mura poligonali che cingono l'acropoli.