Anche se viene comunemente chiamato giglio di mare, Pancratium maritimum non è un vero giglio ma una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae. Cresce spontanea sui litorali sabbiosi di molte regioni italiane dove è possibile ammirarne gli eleganti e profumati fiori bianchi, talmente tanto apprezzati che a partire dal XVIII secolo viene utilizzata come pianta ornamentale.
Pianta perenne alta 20-50 cm, provvista di bulbo sotterraneo. Foglie 5-9 per bulbo e di colore verde-grigio, nastriformi, con apice ottuso, larghe 1-2 cm e lunghe fino a 60, spesso ripiegate longitudinalmente a doccia o ritorte a spirale. Infiorescenza con 5-10 fiori di colore bianco e molto profumati.
Il giglio marino colonizza le spiagge e contribuisce alla formazione delle dune litoranee poste generalmente entro i 50 m dalla linea di battigia (è specie caratteristica di habitat tutelati dalle direttive Europee). Cresce facilmente in posizioni riparate, estremamente calde e soleggiate e in terreni ben drenati. In inverno riesce a sopravvivere a temperature fino a -5°C: la parte aerea scompare e dissecca, mentre il bulbo rimane quiescente sotto la sabbia. I fiori compaiono da luglio a settembre con un profumo che diviene particolarmente percettibile durante le ore serali e notturne. La disseminazione di questa specie è solitamente affidata alle correnti marine (idrocora) ed è permessa dalla porzione spugnosa dei semi che ne consente il galleggiamento. La maturazione e la dispersione dei semi avviene in autunno in concomitanza delle prime mareggiate stagionali che consentono ai semi di compiere lunghe distanze sulle distese dunali dove la specie vegeta. L'areale europeo delle specie appartenenti al genere Pancratium comprende tutte le regioni mediterranee, le Isole Canarie, le coste atlantiche del Portogallo, le rive del Mar Morto e la costa meridionale del Mar Nero. In Italia è possibile rinvenirla allo stato selvatico lungo le dune e le spiagge tirreniche, in quelle adriatiche (Molise e Puglia), ioniche ed in quelle delle due isole maggiori. Come tante altre specie peculiari degli ambienti dunali il pancrazio sta diventando via via sempre più raro a causa dello sfruttamento delle coste a scopi balneari che provoca la progressiva scomparsa dei suoi habitat prioritari. A tal proposito in alcune regioni d'Italia (in ordine alfabetico: Basilicata, Calabria, Lazio, Molise e Toscana) è considerata una specie protetta e la raccolta e l'asportazione dei fiori e dei bulbi viene proibita.