Nome comune: Ramarro occidentale
Nome scentifico: Lacerta bilineata
Camminando lungo un muretto a secco o su un prato al limitare del bosco è possibile imbattersi in delle grandi lucertole verdi, si tratta del ramarro, il più grande rappresentante della famiglia dei Lacertidi della Regione Lazio. Con maschi che possono arrivare a 35 cm di lunghezza (di cui 2/3 rappresentati dalla coda) il ramarro supera di gran lunga le dimensioni di una lucertola, inoltre il colore verde brillante caratteristico degli esemplari di sesso maschile risulta inconfondibile. L'epiteto specifico "bilineata" deriva dal pattern dorsale tipico dei giovani e delle femmine adulte, costituito da due bande trasversali che scorrono parallele dalla coda fino al collo. Il ramarro predilige ambienti ecotonali (vale a dire di transizione) come il confine fra prato e macchia, su versanti aperti e soleggiati ed in presenza di rocce ed arbusti, generalmente in aree con scarsa presenza umana. La sua dieta è molto varia e si basa prevalentemente su artropodi, non disdegnando però l'integrazione con frutta e piccoli vertebrati (come giovani serpenti e lucertole o pulli di uccelli). La specie risulta purtroppo in diminuzione in Italia, probabilmente a causa della frammentazione degli habitat, dell'uso di pesticidi e delle attività antropiche, che a causa della tendenza del ramarro a sfruttare il calore dell'asfalto durante le ore serali (tigmotermia) non di rado porta questi animali ad essere vittime del traffico stradale. In foto un bel maschio fotografato nel Parco dei Monti Simbruini.