Nome comune: Picchio dalmatino
Nome scentifico: Dendrocopos leucotos lilfordi
Se camminando in alcune faggete del Centro Italia sentiamo uno strano suono che somiglia agli ultimi rimbalzi di una pallina da ping-pong allora abbiamo sentito il tambureggio di un picchio dalmatino. Questi suoni, prodotti colpendo velocemente con il becco un tronco o un ramo, variano per lunghezza, intensità e ritmo e permettono di identificare le varie specie di picchi. Il picchio dalmatino è presente in Europa con due sottospecie leucotos e lilfordi, la prima distribuita nell'Europa centro-orientale e la seconda nell' Europa meridionale, nei Balcani, in Turchia e in Italia, dove ha comunque una distribuzione molto ristretta essendo stata rinvenuta solo in alcune zone montuose del Lazio (Monti Simbruini,Monte Terminillo,Monte Nuria e Giano) e dell'Abruzzo (Parco Nazionale d'Abruzzo,Lazio e Molise e Maiella). Il picchio dalmatino è un uccello di medie dimensioni che può arrivare ad una lunghezza di 28 cm. Il piumaggio del dorso e delle ali è prevalentemente nero screziato di bianco, i fianchi sono chiari leggermente striati di nero, il sottocoda è rosso ed è presente una caratteristica striscia nera sulle guance; nel maschio la testa è rossa mentre nella femmina è nera. Come le altre specie di picchi anche il picchio dalmatino presenta dei caratteristici adattamenti fisici funzionali al suo modo di vivere. Ha zampe forti con dita mobili, unghie affilate e penne della coda molto rigide ed appuntite che fungono da supporto nell'arrampicarsi sugli alberi; ha ossa del cranio robuste ma spugnose così da ammortizzare meglio i colpi che da' sui rami durante la ricerca del cibo, per costruire il nido o per comunicare con altri individui. La lingua, particolarmente lunga e dotata di minuscoli uncini, unita ad una saliva particolarmente vischiosa, è un altro adattamento che permette a queste specie di estrarre facilmente le larve degli insetti xilofagi che vivono in piccole gallerie scavate nel legno. A causa della sua lunghezza la lingua, quando è ritratta, è alloggiata in una particolare ansa che circonda il cranio. Il picchio dalmatino vive nelle faggete appenniniche ad un altitudine intorno ai 1500 mt. E' una specie sedentaria e territoriale che segnala l'occupazione del territorio con il tambureggio e con vari richiami. Nidifica in cavità scavate nel legno di tronchi e rami morti o marcescenti. Il foro d'ingresso è di circa 5x6 cm. La femmina depone 4-5 uova e viene aiutata nella cova, che dura circa 15 giorni, anche dal maschio; i piccoli si involano a circa 28 giorni. L'alimentazione del picchio dalmatino è costituita sopratutto da larve di coleotteri ed è probabilmente il più specializzato, nella dieta, tra i Picidi europei. Il Parco Naturale dei Monti Simbruini svolge fin dal 2004 il monitoraggio di questa specie, inserita nell'allegato I della Direttiva Uccelli, che a causa del suo ristretto areale di distribuzione è necessario monitorare costantemente al fine di capire i fattori che possano influenzarne la dinamica di popolazione. E' comunque fondamentale per la conservazione del picchio dalmatino una oculata gestione forestale che abbia come obiettivo la salvaguardia delle foreste mature dai tagli indiscriminati e che preservi quindi un habitat idoneo dove questa specie possa trovare l'ambiente ottimale dove procurarsi il cibo e riprodursi.