Di forma cilindrica, munita di feritoie e terminante con merlature rettangolari, svetta snella e maestosa, circondata dalla rigogliosa vegetazione, sostenuta da un elegante cornicione. Sovrasta l'ingresso di un viale che conduce in una villa. Inesatta la denominazione, perché alla luce di documenti storici, non sembra che nella villa, di cui la torre doveva essere il segno, si riunissero i Carbonari locali.
Nel periodo in cui la Carboneria effettuò le agitazioni contro i governi reazionari (1820-21; 1830-31), a Subiaco non v'erano affiliati ad essa e neppure ad altre società segrete, cospiranti contro il governo pontificio. La Torre invece ebbe la sua importanza nei decenni successivi come segno indicante la presenza, nelle sue vicinanze, di una villa nella quale periodicamente si riuniva un piccolo gruppo di patrioti dalle idee liberali, ostili al regime pontificio, sotto la guida di Giovan Battista Gori, proprietario della medesima.