Nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini si trovano dei cippi di confine risalenti al secolo XIX; si tratta di cippi che delimitavano il confine tra lo Stato Pontificio, di cui Filettino faceva parte, ed il Regno di Napoli. Questi cippi segnarono un momento di conclusione delle controversie legate agli sconfinamenti tre il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio. Grazie ad un accordo tra i due Stati, firmato nel settembre del 1840, si iniziarono ad installare, a partire dal 1846, dei cippi di confine lungo tutto il confine.
Non vi era una regola sulla distanza di apposizione dei cippi ma era seguito il buon senso, più il confine era irregolare e più erano vicini. Il numero 1 fu posto tra Fondi e Terracina e l'ultimo (n.649) a Porto d'Ascoli presso la foce del fiume Tronto.
Queste colonne, risalenti alla metà del 1800, erano scolpite su roccia locale e presentavano su un lato lo stemma dello Stato Pontificio (le chiavi di S. Pietro) e sull'altro lo stemma del Regno Borbonico (il giglio); su ognuna di esse c'era la data di costruzione ed un numero progressivo. Erano alte 160/180 cm per un diametro di 36 cm. Oggi dette colonne si possono incontrare sulle cime del Monte Viperella, Monte Viglio (il numero 249 posto nel 1847), Monte Crepacuore e sul sentiero che da Campo Staffi porta alla S.S. Trinità; poche sono ancora in piedi nel posto originario, quasi tutte si trovano distese nelle vallati sottostanti.