Nome scientifico: Cervus elaphus
Nome volgare: Cervo
Il cervo è diffuso in tutta l'Europa continentale e, quasi senza interruzione, su tutto l'arco alpino italiano. Lungo la dorsale appenninica la specie è presente con alcune popolazioni isolate, per lo più frutto di reintroduzioni effettuate negli ultimi decenni. In Sardegna vive la sottospecie "sarda" (C. e. corsicanus), di dimensioni corporee più contenute.
Nel Lazio la specie è presente nella Tenuta presidenziale di Castelporziano, alle porte di Roma, e nel settore sud-orientale della provincia di Rieti, in particolare presso la Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa. Di recente anche il Parco Naturale di Monti Simbruini ha accolto, grazie a un progetto di reintroduzione, esemplari di cervi provenienti dalle Alpi Tarvisiane, in Friuli Venezia Giulia.
Nonostante la predilezione per i boschi di latifoglie o misti, alternati a radure e pascoli, il cervo è in grado di utilizzare con successo anche altre tipologie ambientali (boschi di conifere, vegetazione ripariale, macchia mediterranea, ecc.).
Tra i cervidi presenti nel nostro paese, il cervo è quello caratterizzato dalle massime dimensioni e dal massimo grado di dimorfismo sessuale (i maschi sono notevolmente più grandi delle femmine). I maschi presentano palchi caduchi, a ricrescita annuale, che, con l'età, si ramificano e si accrescono in altezza. Il mantello, nella forma estiva, è bruno-rossastro mentre nella forma invernale assume una colorazione bruna o bruna-grigiastra.
Il cervo è una specie "gregaria", caratterizzata da sessi che conducono vita segregata per la maggior parte dell'anno. Le femmine tendono ad associarsi in gruppi di dimensioni anche notevoli che accolgono al proprio interno anche i piccoli e gli esemplari giovani. I maschi formano aggregazioni meno stabili e generalmente da adulti conducono una vita per lo più solitaria.
Gli esemplari di sesso maschile presentano una mortalità maggiore di quelli di sesso femminile, con la conseguenza che, solitamente, nella popolazione ci sono più femmine che maschi; la durata media della vita di un cervo si aggira tra 14 e 16 anni.
Nell'Italia peninsulare l'apice degli accoppiamenti ha luogo tra la metà di settembre e l'inizio di ottobre e le nascite avvengono principalmente fra la metà di maggio e l'inizio di giugno. Il cervo ha un comportamento riproduttivo non territoriale in cui i maschi difendono attivamente i branchi di femmine anziché specifiche porzioni di territorio.
Durante il periodo riproduttivo, i maschi adulti attuano una serie di comportamenti tra i quali il più caratteristico è l'emissione vocale chiamata "bramito". Il bramito è una vocalizzazione esclusiva dei maschi, soprattutto degli adulti, e ha un ruolo cruciale nelle contese tra maschi per l'accesso alle femmine in quanto la sua intensità è strettamente collegata alle dimensioni corporee, alla forza e alla posizione gerarchica.