Poco distante dal centro abitato di Subiaco si trova il più antico monastero benedettino al mondo e "culla della stampa italiana". Qui a partire dal 1465, i tedeschi Sweynheym e Pannartz, utilizzando caratteri mobili appositamente ideati, stamparono quattro opere, tra le quali il cosiddetto "Lattanzio Firmiano", l'unico tra quelli pervenutici a recare luogo e data di realizzazione.
Da Subiaco, superati i ruderi della villa romana detta di Nerone, una strada si arrampica sui contrafforti dei Simbruini raggiungendo il Monastero di S. Scolastica. Il più antico dei tredici monasteri fondati da Benedetto da Norcia, è anche l'unico sopravvissuto alle vicende dei secoli.
Vasto complesso di edifici con tre chiostri e un bel campanile romanico, il Monastero ha subito durante la seconda guerra mondiale un bombardamento che ne ha distrutto la facciata e parte del primo chiostro. Invece integro il chiostro cosmatesco o terzo chiostro, eretto in due fasi, nel XII secolo il lato sud e nel XIII gli altri, conserva le colonne e i capitelli in pietra calcarea compatta e marmo di Carrara. Da vedere anche il chiostro gotico, semplice e severo, con archi acuti impostati su robusti pilastri intermedi. Al di sopra della chiesa si eleva lo splendido campanile costruito nel 1052-1053, uno dei più antichi dell'Italia centrale.
La Biblioteca
Nel Monastero di Santa Scolastica, al piano superiore del lato nord del chiostro gotico, è collocata la Biblioteca.
Alla fine del 1100 l'abate Giovanni V, amante della cultura, dotò il monastero di uno "Scriptorium", nel quale chiamò miniatori di grande fama da monasteri italiani e stranieri. Commissionò il "Sacramentarium Sublacense", che oggi si trova alla Biblioteca Vallicelliana di Roma e molti altri libri, dando origine ad una vera e propria biblioteca.
Anche i suoi successori fecero altrettanto, cosìcché alla fine del 1300 la biblioteca di Santa Scolastica poteva contare oltre diecimila volumi. Nei secoli successivi molti libri andarono dispersi. Da ricordare che nel Monastero, ad opera di due stampatori di Magonza, i chierici A. Pannartz e C. Sweynheym, nel 1465 fu fondata la prima tipografia italiana con stampa a caratteri mobili, con il metodo inventato da Gutemberg: il 29 ottobre dello stesso anno nacque il primo libro stampato in Italia, in uno stile tipografico detto "stile Subiaco".
Molti altri libri furono stampati, ma non sempre gelosamente custoditi; fino al 1848, quando fu curato il riordinamento della Biblioteca e dell'archivio e furono acquistate opere riguardanti la Storia della Chiesa, la Sacra Scrittura, classici latini ed autori stranieri. Durante le incursioni garibaldine i libri furono nascosti in un luogo sconosciuto. Nel 1873 furono confiscati dallo Stato e, come gli altri beni del monastero, furono messi all'asta; Santa Scolastica divenne monumento nazionale.
Nel 1875 i libri e i manoscritti catalogati nella biblioteca ammontavano a 5256, saliti nel 1894 ad 8000. Oggi la biblioteca è "Biblioteca Statale" annessa al Monumento Nazionale di Santa Scolastica e contiene 100.000 volumi, 3780 pergamene, 15.000 documenti cartacei dal 1500 in poi, 440 codici manoscritti e 213 incunaboli, di cui solo 3 stampati a Subiaco, un Lattanzio e due De civitate Dei. Dal 1996 ospita il famoso "Archivio Colonna", che l'ha arricchita e le ha dato ulteriore prestigio.