Storia di un luogo incantevole, Villa Placitelli a Fondi (LT), un immenso parco a due passi dal centro cittadino collocato su una collinetta.
Piante di agrumi, uliveto, alberi e piante di ogni genere, reperti archeologici e tanta pace intorno ad un albero di carrubo.
Si narra che un albero simile abbia nascosto Gesù bambino durante la fuga in Egitto, proteggendolo dalla furia di Erode...
Gabi ha undici anni e la testa piena di animali e piante.
Era quasi Natale e con la classe, prima di salutarsi per le vacanze, la professoressa aveva organizzato con quelli del Parco un’uscita a Villaplacitelli.
L’escursione prevedeva, dopo una bella passeggiata, la degustazione degli agrumi colti e mangiati e delle belle bevute di spremute di arance fatte sul posto.
Villaplacitelli è un giardino immenso, un agrumeto sulla collina, un parco naturale in città.
Questa la scheda della Villa Placitelli a Fondi LT
Gabi ci andava anche da sola e ogni volta provava la stessa sensazione entrando e muovendo i primi passi sulla stradina che sale.
Dai piedi alla testa percepiva che oltre quel cancello le ragioni della città lasciano il posto a qualcosa di diverso, qualcosa che Gabi sentiva ma non riusciva a spiegare. Per quanto si sforzasse di trovare parole più adatte tornava sempre a pensare che, semplicemente, la Natura aveva dato, e continuava a farlo, una grossa mano all’uomo per rendere quel posto privilegiato e magico, un rifugio e una scappatoia sempre a disposizione fin dai tempi della contessa Giulia Gonzaga, come più volte aveva sentito raccontare.
Clementini e mandarini piacevano a tutti ma per i più coraggiosi i Guardiaparco avevano riservato spicchi aspri di limone e di pompelmo che, ancora non del tutto maturo, era la prova estrema. Personale del Parco e professori spremevano a più non posso.
Qualcuno dei compagni di Gabi non aveva mai provato a bere un succo di arance se non confezionato, le loro facce meravigliate e le espressioni di gradimento inorgoglivano gli adulti.
Ma come succedeva spesso, a Gabi quel giorno qualcosa entrò nella testa: durante la passeggiata era rimasta sorpresa da un grosso albero tra i cui rami era stato comodamente adagiato un Gesù bambino.
La guida aveva raccontato che nel centro Italia nella tradizione popolare si narra del ruolo speciale avuto da un albero, di questa stessa specie, che avrebbe prontamente e prodigiosamente nascosto con le sue fronde il bambino Gesù ai soldati di Erode.
Gabi tornò a casa contenta e sazia della bella giornata passata nella natura di Villaplacitelli.
La mattina dopo non c’era scuola e Gabi scese nel cortile del suo palazzo, si arrampicò sull’unico grande albero che c’era e sul quale passava molto tempo, a volte a disegnare, a volte solo perché lì stava bene. Quella mattina non aveva voglia di disegnare, chiuse gli occhi e improvvisamente gli alberi di Villaplacitelli cominciarono a parlare…o forse a litigare.
- Io sono il preferito dall’uomo perché ho la forma più bella e sono LUNGO!
- No! Sono io quello preferito dall’uomo perché la mia forma è... TONDA!
- Ma tu sei piccolo e TONDO io sono snello e LUNGO.
- Ma i miei frutti sono i più dolci che l’uomo abbia mai mangiato e ogni frutto è perfetto perché è TONDO.
- Io mi ergo verso il cielo e sono stato il primo albero a raggiungere il paradiso perché sono LUNGO.
- I miei frutti sono un dono delle stelle, una notte la polvere di stelle è caduta e si è posata sulla mia chioma e da allora produco frutti d’oro perfetti.
- Quando quelli come me si mettono vicini è impossibile non pensare alle navate del più grandioso templio.
- Meglio TONDO!
- Meglio LUNGO!
- TONDO!
- LUNGO!
- TONDO!
- LUNGO!
Un vecchio albero né lungo né tondo ma STORTO che stava vicino a loro disse:
- Io non ho una bella forma TONDA e nemmeno sono LUNGO, non ho frutti dolcissimi, non ho il tronco liscio né la corteccia elegante come una scultura, sono rugoso, strano e… STORTO. Eppure, una leggenda dice di me che ho protetto Gesù bambino. Quindi smettetela di litigare e qui su questa collina dove c’è spazio per tutti, godetevi il sole e fate bene la cosa che tutti noi solo sappiamo fare: trasformare i posti, pulire l’aria, far nascere storie, dare dolcezze, riparo, ombra, curare il corpo e l’anima. L’uomo oggi ha bisogno di tutti noi e noi lo dobbiamo aiutare come abbiamo sempre fatto… SILENZIOSAMENTE!
Faceva freddo sull’albero, Gabi riaprì gli occhi e sorrise al CIPRESSO, all’ARANCIO e al saggio CARRUBO che chiacchieravano volentieri a Villaplacitelli, e ora anche nella sua testa.
Testo di Paolo Mastrobattista
Disegno di Irene Mastrobattista
Foto e coordinamento di Gaetano Orticelli
Foto archivo Parco Monti Ausoni e Lago di Fondi