Il progetto, nato nel 2007 nell’ambito del V Accordo Integrativo dell’Accordo di Programma Quadro “Aree sensibili: parchi e riserve” (APQ7), Progetti di Rete Ecologica Regionale, ha visto l’Agenzia impegnata, fino a dicembre 2011, in un complesso intervento di riqualificazione ambientale di una zona umida. Il Laghetto degli Alfieri si trova nei pressi del lago di Fondi all’interno del recentissimo Parco Regionale dei monti Ausoni e rappresenta una zona umida di grande valore naturalistico. Un dato su tutti: nell’area in questione sono stati censite oltre 150 specie di uccelli diverse. Al fine di operare efficacemente, gli esperti coinvolti nel progetto hanno elaborato un cronoprogramma organizzativo articolato in una successione di interventi, anche di ingegneria naturalistica, con lo scopo di diversificare l’ambiente e creare una ampia gamma di habitat a disposizione della fauna. Adeguamento del sistema idraulico per permettere una corretta gestione, attuale e futura, dell’area. Realizzazione di un ecosistema filtro con funzione di fitodepurazione per migliorare la qualità delle acque che dal canale San Magno arrivano nel Laghetto degli Alfieri. Realizzazione di zone umide palustri, al fine di aumentare la disponibilità di siti di alimentazione per gli uccelli migratori, e “piscine” (stagni sotto la copertura del bosco). Queste aree costituiranno, inoltre, degli habitat idonei per flora e fauna acquatica, in particolare per gli anfibi. Realizzazione di prati umidi per aumentare la superficie delle aree favorevoli alla sosta degli uccelli migratori. Realizzazione di barene (dossi e isolotti che emergono dall’acqua) per favorire la sosta e l’alimentazione degli uccelli limicoli Interventi sui canneti a Cannuccia di palude (Phragmites australis) per aumentarne la superficie e favorire così la fauna tipica del canneto. Avviamento del bosco di eucalipti verso una formazione planiziale tipica degli ambienti naturali della zona. Realizzazione di siepi campestri ed alberature con funzione di schermatura, per ridurre il disturbo, con positive ricadute sulla biodiversità complessiva dell’area. Piantagione di specie fruttifere allo scopo di incrementare la disponibilità alimentare per l’avifauna. Eradicazione di tratti delle fasce di canneto a Canna domestica (Arundo donax) per favorire l’espansione della Cannuccia di palude (Phragmites australis). Infatti, la Canna domestica, a causa delle sua rapidità di crescita e diffusione, è inserita nell’elenco delle 100 specie più invasive dall’IUCN Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. La Cannuccia di palude, al contrario, è una specie vegetale il cui sviluppo crea un ambiente ideale per la nidificazione di molte specie di uccelli. Capitozzatura di alcuni eucalipti dei filari perimetrali per ridurre la densità della copertura, a tratti troppo folta.