Continuiamo il nostro viaggio nella natura più selvaggia e incontaminata del Lazio
Continuiamo il nostro viaggio lungo la Rete Natura 2000 dentro la grande Zona di Protezione Speciale Monti Simbruini ed Ernici. Spesso, nei confini di queste aree designate grazie alla Direttiva “Uccelli” ricadono Zone Speciali di Conservazione designate secondo la Direttiva “Habitat” (in questo caso ben 12!). Non è una contraddizione visto che gli oggetti di tutela elencati dalle due direttive sono diversi.
Nascoste in uno splendido bosco di faggi, attraverso un sentiero abbastanza semplice, si raggiungono le sorgenti dell’Aniene, all’interno della Zona Speciale di Conservazione omonima. Questo angolo di Ciociaria, che sullo sfondo mostra le cime del Parco dei Monti Simbruini, è il punto di partenza del fiume Aniene, affluente principale del Tevere. Una sorgente che sembra piccola se confrontata con la mole di acqua che scaturisce e che forma tre cascatelle, salti e curve che serpeggiano tra boschi di alberi secolari.
L’acqua compare e scompare come per magia scorrendo su un substrato di rocce ad elevate permeabilità, come il calcare e la dolomia. Quest’area di particolare bellezza e fascino è posta a circa 1200m di altitudine e ricchissima di biodiversità. Nelle acque limpide e ben ossigenate si possono osservare piccoli invertebrati, tra cui plecotteri ed efemenotteri, che sono riconosciuti come ottimi bioindicatori della qualità dell’acqua, in quanto molto sensibili all’inquinamento.
La Società Botanica italiana fin dagli anni Settanta definì questo territorio “di rilevante interesse botanico e vegetazionale” che, grazie alla conformazione dei pendii piuttosto acclivi, conserva relitti di antiche vegetazioni risparmiate dall’intervento umano! A seconda dell’esposizione possiamo rinvenire la macchia mediterranea, con il leccio (Quercus ilex), verso sud, mentre nei versanti esposti a nord potremo osservare castagni (Castenea sativa), roverella (Quercus pubescens) e ornielli (Fraxinus ornus).
Da un punto di vista faunistico, importante la presenza di due specie di anfibi: il tritone crestato italiano (Triturus carnifex) e la Salamandrina di Savi(Salamandrina perspicillata)
Salendo, entriamo nella ZSC Monte Autore e Monti Simbruini Centrali. Il Monte Autore con i suoi 1855 m di altitudine è la cima maggiore del Parco dei Monti Simbruini.
Il sito ha un’estensione molto ampia ed è ricoperto da boschi di faggio cui si alternano piani erbosi e in alcuni tratti cespugliosi, con quote comprese tra i 750 e i 1855m di altitudine.
Siamo nel mondo delle specie più carismatiche della nostra fauna. Il lupo (Canis lupus), l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus). E, come ricordato all’inizio, dentro una ZPS, quindi notevolissimo il patrimonio ornitologico che queste aree tutelano. Dal picchio dorsobianco (Dendrocopos leucotos), che si riproduce solo nelle faggete secolari di alta quota, fino all’aquila reale (Aquila chrysaetos).