ecodotti sotterranei o sopraelevati
Tra le questioni più delicate che riguardano la convivenza fra animali selvatici e uomini c’è quella legata al rischio di incidenti dovuti agli attraversamenti degli animali su strada, che possono provocare danni ad entrambi.
Le molte discontinuità del tessuto naturale causate dalle infrastrutture umane (strade, ferrovie, recinzioni, edifici) e la frammentazione degli habitat che ne consegue costringono gli animali a cercare punti di attraversamento a volte molto pericolosi (rettilinei stradali, curve senza visibilità, tratti con intenso traffico veicolare) per spostarsi verso altre aree. La presenza dei rifiuti a bordo strada, inoltre, spinge soprattutto i cinghiali a cercare cibo di facile reperimento e molto calorico.
Pertanto il Parco, oltre a svolgere costante azione di informazione e sensibilizzazione presso i Cittadini sui comportamenti da tenere quando si percorrono strade a ridosso di aree naturali e ad avere direttamente installato un sistema di prevenzione sperimentale alcuni anni fa, agisce presso le Amministrazioni che, sul territorio, sono chiamate a mettere in atto le misure necessarie alla sicurezza di Persone e animali.
La strada provinciale 18/c del Vivaro, che attraversa i territori di Rocca di Papa, Rocca Priora e Velletri, è quella che ha registrato, nell’ultimo decennio, il maggior numero di eventi di investimento di esemplari della fauna selvatica: non soltanto lupi ma anche cinghiali, tassi, faine, donnole, martore, istrici, ricci, anfibi di varie specie. Un numero di animali morti (o feriti), anche e soprattutto a causa della mancanza di appositi ecodotti, ovvero di passaggi ecologici atti all'attraversamento della fauna selvatica, che impatta in maniera significativa sulla fauna selvatica oltre che sulla incolumità degli automobilisti, sui danni agli autoveicoli e, infine, sulla quantità di contenziosi conseguenti, a carico della Regione Lazio per molte decine di migliaia di euro e in costante incremento numerico.
Alla luce di tale rilevazione l'Ente Parco ha invitato la Città metropolitana di Roma Capitale, che gestisce la maggior parte della viabilità stradale nel territorio del Parco naturale regionale dei Castelli Romani, a individuare le soluzioni più adatte per migliorare la situazione sul territorio e a realizzare quanto prima quelle di più immediata realizzazione, come la disostruzione dei numerosi tubi di drenaggio presenti sotto la succitata strada provinciale, sufficientemente grandi da permettere almeno il passaggio delle specie più piccole della fauna selvatica ma attualmente ostruiti da terra, ramaglia e rifiuti vari, offrendo la propria disponibilità per approfondire e valutare congiuntamente la questione, nel corso di un apposito tavolo tecnico, anche con i Comuni coinvolti (anch’essi gestori di alcuni tratti della viabilità locale).
Una soluzione a questo tipo di problematica potrebbe risiedere nella progettazione, condivisa con l’Ente Parco, per gli aspetti di competenza, di specifici ecodotti sotterranei o sopraelevati, adattati alla realtà del luogo, eventualmente suddivisi per dimensioni e tipologia sulla base del tipo di fauna oggetto di tutela ed eventualmente anche di altre misure di tutela (recinzioni idonee, dissuasori di velocità, cartellonistica acustica/luminosa di avviso di ultima generazione, ecc).