Si tratta di un insediamento con caratteristiche uniche nell'Italia centrale tirrenica, dove ricerche archeologiche hanno individuato oltre quattrocento buche, molte delle quali identificabili come alloggiamento di pali per capanne, canalette e pozzetti. Altre tracce sovrastanti hanno poi fatto ricostruire la presenza successiva di un abitato riferibile alla prima età dei Metalli (dalla fine del X alla metà del III millennio a.C.). Vi sono state rinvenute dagli archeologi numerosissime buche nel substrato travertinoso – oltre quattrocento - relative all’alloggiamento di pali per capanne, canalette e pozzetti. Per l’Etruria è il primo esempio di abitato con capanne all’aperto e non in grotta.
Inoltre, l'esame di alcune foto aeree eseguite durante l’ultimo conflitto mondiale dalla Royal Air Force (nel 1944) ha rivelato sul poggio la presenza di un fossato circolare, con un diametro di circa 90 metri e dal significato ancora oscuro, distrutto prima dai lavori agricoli e quindi dalle cave.