Pizza salata a forma di pagnotta o a filone con spessore abbastanza alto e dal peso variabile da 1 a 2 kg. La crosta esterna è di colore marrone chiaro, mentre la pasta interna, di colore giallo chiaro con presenza di occhiature, è arricchita con pezzetti di salumi vari. In superficie presenta un taglio a croce. Gli ingredienti sono: farina tipo 00, uova, lievito di birra, strutto e salumi stagionati: salame, salsiccia secca e pancetta stagionata. I salumi utilizzati sono di provenienza esclusivamente locale. Presenta sapore salato con aroma di salumi stagionati. Si conserva per 2 giorni all'incirca. Tutti gli ingredienti (farina tipo 00, uova, lievito di birra, strutto e salumi stagionati: salame, salsiccia secca e pancetta stagionata) vengono amalgamati in un impasto compatto. la prima lievitazione avviene in impastatrice per 5-6 ore a temperatura ambiente. Le fredde temperature invernali, invece, richiedono le ore indicate o maggiori. In seguito, l'impasto lievitato viene rimescolato in impastatrice meccanica. Una seconda lievitazione avviene a temperatura ambiente per 1- 2 ore a seconda del clima esterno. La cottura avviene in forno elettrico per 1 ora e 15 minuti a 200°C. Il prodotto si lascia raffreddare a temperatura ambiente.
Le testimonianze orali raccolte indicano la pizza grassa come una traccia inequivocabile del dominio del Regno di Napoli, essendo questo un prodotto elaborato nello stesso modo anche a Napoli, ma chiamato pizza salata. La pizza grassa, oggi prodotta quasi quotidianamente per tutto il periodo invernale e dunque legato alla produzione locale dei salumi di suino, in passato rappresentava uno dei preparati gastronomici delle famiglie di Leonessa, che si preparavano a festeggiare la Pasqua. Tutt'oggi, nel giorno di Pasqua, viva è la tradizione di imbandire le tavole per la colazione della mattina, con la pizza grassa, il vino rosso, le uova sode, la frittata di coratella di abbacchio e salumi vari.