Liquore ottenuto mediante infusione enoalcolica (alcool con aggiunta di vino bianco) della radice essiccata della pianta di genziana (presente in commercio) ed altri aromi naturali: chiodi di garofano, cannella, gineptro etc. L'infusione avviene in recipienti della capacità di 300 litri per un periodo di 40 giorni. Il liquore di genziana presenta: titolo alcolometrico pari al 30%, gusto piuttosto amaro e colore giallo paglierino. Il livello di amarezza dipende dall'altitudine in cui la pianta è cresciuta; infatti la geniziana (fam. Gentianaceae) è pianta perenne a lento accrescimento il cui habitat naturale sono i pascoli montani con terreni sciolti e profondi nei quali le radici raggiungono le dimensioni maggiori. Al liquore di genziana vengono attribuite propietà digestive.
Dai tempi più remoti le piante con gusto amaro, come la genziana, sono state utilizzate per le loro proprietà digestive. La genziana è già menzionata da Discoride, a sorgere dell'era cristiana, e da Andromaco, di cui la triaca avrebbe dovuto rendere invincibile l'imperatore Nerone. Ciò che è certo, è che il nome della pianta proviene da re Genzio, ultimo re dell'Illiria, catturato dai Romani poco prima della nostra era. Dalle testimonianze orali raccolte si apprende che nelle aree montane del Reatino, in cui la genzialna cresce spontaneamente, la preparazione del liquore avveniva principalmente in ambito domestico ed veniva utlizzato come digestivo o come rimedio contro alcuni disturbi.