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22 Aprile 2024

GENS - Una mensa a cielo aperto

Mangiare bene ci fa stare bene

Iniziare un progetto è sempre emozionante, sei motivato, stimolato, la vera sfida tuttavia è portarlo a termine, specialmente se si tratta di un progetto pluriennale che, inevitabilmente, incontrerà ostacoli e intoppi vari. Il progetto di educazione alla sostenibilità ambientale “Mi curo col cibo mi curo del cibo”, appartenente al catalogo GENS della Regione Lazio, ha preso il via nell’anno scolastico 2021/22, con le classi 3 A e 3 ASA del Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Acquapendente, da un accordo tra gli insegnati di scienze Sacchi e Cecconi e la squadra di educazione ambientale della Riserva Naturale Monte Rufeno, ed è terminato il 19 aprile 2024, con una intera giornata dedicata alla pratica, accompagnando gli studenti, scolasticamente parlando ma speriamo non solo, fino alla maturità. La complessità di un progetto che vuole sì essere di educazione alimentare ma anche uno stimolo alla acquisizione di nuovi saperi e vecchi sapori non poteva che portarlo a essere lungo e variegato, sostenuto da più esperti, il nutrizionista Colì, la botanica Lisi e alcune aziende agricole di eccellenza che ci hanno accolto con grande professionalità.

 

 Oggi voglio soffermarmi sull’ultima parte del nostro viaggio, quella dedicata al cibo che possiamo trovare in natura, le erbe spontanee in particolar modo, ma anche frutti e fiori, che possono dare varietà alla nostra dieta a volte troppo standardizzata e arricchirla, perché i cibi selvatici sono più saporiti, più nutrienti e vanno conosciuti, cercati e raccolti prima di poterli mangiare. Questo abbiamo fatto la settimana scorsa, accolti e messi al lavoro da Marco e Chiara Carbonara, titolari della Fattoria rigenerativa Pulicaro, oasi di bellezza e attività agricole e agrituristiche presso Torre Alfina. Forti delle pregresse conoscenze teoriche sviluppate in classe abbiamo intrapreso una ricerca delle erbe primaverili che poi abbiamo usato, insieme ad altri ingredienti provenienti dall’azienda, per realizzare il nostro pranzo. Quindi, mentre alcuni raccoglievano margherite, farinello, cicoria, vitalba, carota selvatica, finocchio selvatico, malva, melissa, menta, piantaggine, rosmarino, rovo, romice, silene, grespino, cardo mariano, tarassaco, ombrellini pugliesi e bietola selvatica, altri impastavano e realizzavano a mano le orecchiette, apparecchiavano e infine cucinavamo un pasto così composto: bruschette con lardo del Pulicaro, orecchiette con pesto di erbe selvatiche e un assaggio alla “macchiaiola”, con erbe aromatiche e peperoncino,  una straordinaria frittata cotta in forno a base di uova dell’azienda e ancora erbe selvatiche. Un menu per nulla banale, semplice ma non troppo, e di grande soddisfazione!

 

SDF

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