Cosa sono le specie “aliene”?
Le specie aliene (o alloctone o esotiche) sono quelle specie trasportate dall'uomo in modo volontario o accidentale al di fuori della loro area d'origine e in siti in cui naturalmente non riuscirebbero ad arrivare da sole.
Come arrivano?
Le specie aliene possono essere introdotte in modo accidentale (ad esempio attraverso merci contenute nelle stive delle navi, negli imballaggi, nei containers) o in modo intenzionale (per le piante a scopo ornamentale o commerciale, per gli animali per la pesca sportiva, per la caccia, come animali da compagnia o per commercio di sottoprodotti).
Tra le piante, per esempio, ricordiamo l’introduzione in Italiadella Robinia falsa-acacia, dell’Eucalipto, della Peste d’acqua, dell’Ailanto, del Fico degli Ottentotti.
Tra gli animali che hanno invaso i nostri ambienti naturali e semi-naturali ricordiamo la nutria, le testuggini palustri americane guance rosse/gialle, il gambero della Louisiana, la zanzara tigre, lo scoiattolo grigio, il pesce siluro.
Perché costituiscono un problema?
Una volta giunte in un luogo diverso da quello di origine queste specie possono naturalizzarsi (riprodursi e diffondersi nel nuovo ambiente) e possono diventare una minaccia alla sopravvivenza di specie indigene o autoctone, rispetto alle quali risultano essere spesso competitori più forti per gli spazi e le risorse alimentari, mancando tra l’altro di predatori naturali o fattori che ne limitano l’espansione. Alcune di queste specie possono causare danni anche alle specie coltivate o allevate dall’uomo, altre essere veicolo di malattie e parassiti. Queste specie sono definite specie aliene invasive o IAS, acronimo dell'inglese Invasive Alien Species.
Non tutte le specie aliene sono invasive, lo diventano solo quelle che nell'area di introduzione trovano le condizioni ottimali per riprodursi e diffondersi causando danni ecologici, economici e sanitari. Si stima che ogni cento specie aliene che arrivano in un'area, una sola diventi invasiva.
Ad oggi in Europa sono state segnalate 12.000 specie aliene (o esotiche o alloctone), di cui più di 3000 sono presenti in Italia, ed il 15% sono considerate invasive.
Questo fenomeno è iniziato nella preistoria ma è solo negli ultimi trecento anni che ha assunto proporzioni tali da causare squilibri negli ecosistemi naturali, tanto che le specie aliene sono considerate ad oggi una delle principali cause della perdita di Biodiversità, spesso accompagnata da ricadute economiche e problemi sanitari, anche per l’uomo.
Cosa fanno l’Unione Europea e l’Italia per contrastare il fenomeno della diffusione delle aliene?
Oltre ai controlli alle frontiere e azioni volte a contrastare il commercio illegale di specie protette, per rispondere ai crescenti problemi causati dalle specie aliene, l’Unione Europea ha approvato il Regolamento UE 1143/2014 sull’introduzione e la diffusione di specie esotiche invasive, recepito dall’Italia con il Decreto Legislativo n° 230/2017 del 14/02/18 per l’adeguamento della normativa nazionale.
Oltre ai controlli alle frontiere e negli aeroporti predisposti dalle Autorità, anche cittadini possono contribuire ad arrestare la diffusione di specie aliene attraverso segnalazioni e comportamenti responsabili.