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4 Maggio 2020

Serapias lingua (Serapide lingua)

Serapias lingua L.

Sinonimi
Serapias columnae (Rchb. fil ) Lojacono
Serapias excavata Schlechter
Serapias oxyglottis Willd
Serapias todari Tineo
Serapias elongata Tod.
 
Nome italiano
Serapide lingua
Lingua di gallina

Etimologia
Il nome del genere (Serapias) probabilmente è stato dato in onore della dio egizio della fertilità, Serapide, dal greco antico sàrapias/sarapidos. Il nome specifico, dal latino lingua=lingua, fa riferimento alla forma dell’epichilo.

Descrizione
Pianta alta 10-30 cm. Con stelo gracile, provvista di 2 o più tuberi peduncolati.

Foglie
Brattee fogliacee ovato-lanceolate, lunghe quanto i fiori o poco più, di colore rosa-violaceo. Foglie basali lanceolate e carenate, le superiori avvolgenti lo scapo.

Fiori
Infiorescenza piuttosto lassa, di solito con 3-6 fiori; i sepali e i petali sono racchiusi a formare un casco allungato, grigio-violaceo con venature porpora. Labello lungo 15-29 mm, di colore variabile dal giallastro, al rosa, al rosso, munito di callosità basale porpora nerastra, lucida a “grano di caffè”. Ipochilo cordiforme, con lobi laterali più scuri, contenuti in gran parte nel cappuccio. Epichilo ovato-lanceolato, diretto in avanti e in basso, scarsamente peloso, a forma di lingua.

Tipo corologico
Stenomediterraneo

Periodo di fioritura
Da marzo a giugno.

Territorio di crescita
Presente in molte regioni è diffusa specialmente lungo le coste liguri e tirreniche, al sud e nelle isole. Manca in Friuli Venezia Giulia, Veneto,Trentino Alto Adige, Lombardia, Val d’Aosta.

Habitat
Prati incolti e cespuglieti, spesso su terreni argillosi ma, di rado, oltre 1000 m d'altitudine

Somiglianze e varietà
Serapias olbia Verg. che si differenzia per brattee e sepali leggermente più lunghi, callo basale del labello solcato o scisso in due calli parallele assai vicine, labello rosso-nerastro, solitamente molto riflesso verso lo stelo.

Note
Diversamente dalle altre specie appartenenti al genere Serapias, S. lingua sembra in grado di attrarre alcuni imenotteri, che provvedono poi all’impollinazione, grazie sia alle sostanze odorose che è in grado di emettere, sia grazie al callo alla base del labello, il quale costituisce una caratteristica unica e carattere distintivo della specie all’interno di questo genere.

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