cambiamenti in vista dell'autunno
In questi giorni è in atto da parte del personale tecnico del Parco, la fase di controllo delle cassette nido per il monitoraggio del Moscardino.
Le fasi del monitoraggio svolte in diversi periodi dell’anno, documentano come la vita degli animali nel bosco è scandita dalle stagioni e dal cambiamento delle temperature. Il calo termico di questi giorni, annuncia l’arrivo della stagione autunnale e gli abitanti del bosco, ne approfittano per prepararsi al lungo letargo invernale.
La natura si prepara ad accogliere un cambiamento profondo, camminando nei boschi l’aria è più fresca, si scorgono le prime sfumature dorate sugli alberi, ed è questo per la fauna selvatica il momento propizio per cercare una tana sicura e preparare scorte di cibo da sgranocchiare, durante la lunga stagione fredda.
Il ghiro è una delle specie che in questi anni ci ha dimostrato di apprezzare molto le cassette posizionate per il Moscardino, rendendole un rifugio sicuro per trascorrere l’inverno. Lo vediamo nelle foto già posizionato all’interno delle cassette, riconoscibile dalla sua lunga e folta coda che assolve diverse funzioni, facilita gli spostamenti sui rami, ma soprattutto isola dal freddo durante la notte e funge da coperta durante il letargo.
Rappresenta l’animale simbolo del letargo in quanto riesce a dormire ben 6 mesi di seguito. A settembre inizia ad abbondare con i pasti accumulando un notevole quantitativo di grasso indispensabile per affrontare l’inverno, ed a riempire la tana di erba secca per renderla più calda e comoda. Il ghiro ha abitudini prettamente notturne, passa la maggior parte del giorno a dormire, per questo è facile avvistarlo nelle cassette nido, è un abile arrampicatore e conduce una vita prevalentemente arboricola.
Il letargo è una condizione biologica di alcuni animali, che cambiano le proprie abitudini. Le attività dell’organismo vengono ridotte al minimo, tanto che avranno un abbassamento dei battiti del cuore, una respirazione più lenta, un calo della pressione del sangue e un minor appetito, insomma una sorta di “risparmio energetico”, per continuare a vivere senza sforzi, durante l’inverno.
In letargo vanno in genere gli animali endotermi o omeotermi, ovvero capaci di regolare la loro temperatura corporea per via metabolica indipendentemente dalla temperatura esterna. Tra gli omeotermi si annoverano gli uccelli e i mammiferi, pure se sono quest’ultimi gli specialisti del letargo. Gli uccelli infatti nel periodo invernale, limitano gli spostamenti o migrano verso luoghi con clima più mite.
Rettili, anfibi, pesci e invertebrati sono invece ectotermi oppure eterotermi. La loro temperatura si autoregola in base a quella dell’ambiente esterno, possono quindi adottare forme di ibernazione, come nel caso dei rettili, strategie simili al letargo ma con alcune differenze tutte comunque volte a risparmiare energia in risposta alle basse temperature o ad adattarsi ad altri cambiamenti climatici.