flora del Parco
La Latrea comune, nome scientifico Lathrea squamaria, è una piccola pianta parassita priva di clorofilla appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae. Il nome deriva dalla parola greca "lathra" che significa, non visibile, nascosta, in quanto la pianta si sviluppa principalmente nel sottosuolo; “squamaria”, perché il fusto è ricoperto da brattee ovvero foglioline di tipo squamiforme.
Possiamo osservarla in primavera la stagione in cui fiorisce e si affaccia per poco tempo alla luce del sole. È presente fino a 1300 metri, in quasi tutta Europa, anche nel Parco dei Castelli Romani. Predilige ambienti umidi, cresce quindi sulle radici di altre piante nei sottoboschi ombrosi.
L’altezza della pianta varia da 5 a 30 centimetri, il colore è in genere rosa-violaceo, la forma biologica delle geofite rizomatose, ovvero piante perenni le cui gemme si sviluppano sottoterra. Le radici si presentano come rizomi ramosi ingrossati provvisti di filamenti squamosi, da questi, ogni anno, si sviluppano fusti aerei biancastri, di consistenza molle e forma cilindrica, con poche squame. Le infiorescenze sono dei racemi lineari e compatti formati da fiori peduncolati e disposti unilateralmente. Tra i fiori sono presenti delle brattee rossastre con margine bianco. I frutti sono delle capsule ovoidali di colore rossastro che contengono parecchi semi.
Essendo una pianta parassita, ha bisogno del supporto di altri organismi per sopravvivere. Il parassitismo si sviluppa fin dal seme, dal quale emergono delle radichette filiformi che aderiscono perfettamente alle radici ospiti e si presentano sotto forma di bottoncini globosi, che poi diventano una specie di ventose a disco appiattito, dai quali prende forma e si sviluppa completamente la pianta. Tra le cavità delle squame entrano e vivono piccolissimi animali che vengono poi assorbiti dalla pianta attraverso sottilissimi filamenti che avvolgono rapidamente l'animaletto.