La Rete Ecologica Regionale del Lazio (REcoRd_Lazio) è parte integrante del Piano Regionale per le Aree Naturali Protette (PRANP) così come previsto dall'art. 7 della legge regionale 29/97 in materia di "aree naturali protette regionali". L'Agenzia Regionale per i Parchi della Regione Lazio ha, tra i suoi obiettivi, l'elaborazione di questa rete regionale, come riportato nella nota del Direttore Regionale Ambiente e Cooperazione tra i Popoli n. D2\2A\02\148712 del 12/09/2005, nelle deliberazioni del Commissario Straordinario dell'ARP nn. 01/2007 e 01/2008, nella Determinazione del Direttore dell'ARP n. 83/2008, nel Documento di programmazione economico finanziaria regionale 2008-2010 di cui alla DGR 45/2007 e nel programma annuale delle attività dell'ARP di cui alla DGR 659/2009.
L'elaborazione della rete ecologica regionale necessita di una conoscenza quanto meno definita delle principali componenti naturali del territorio regionale, che contempli tra l'altro la distribuzione delle specie e dei tipi di habitat in cui esse vivono. Tali conoscenze, erano solo in parte disponibili, motivo per cui è stato possibile solamente mettere a punto un percorso metodologico, realizzare elaborazioni preliminari. Avere individuato il percorso metodologico fa sì che il processo sia ripetibile ogni qualvolta l'acquisizione di nuovi dati. Di fatto sono stati conclusi o si stanno per concludere una serie di progetti che hanno permesso l’acquisizione di nuovi dati, sull’intero territroio regionale, che permetteranno di rielaborare i modelli di idoneità ambientale per i Vertebrati terrestri. Sono in corso di realizzazione o programmazione progetti che permetteranno l’acquisizione dei dati relativi alla flora. Nel primo rapporto, redatto nel mese di giugno 2010, sono proposti sia gli studi già acquisiti o in corso di acquisizione da parte dell’ARP sia le elaborazioni inedite, oggetto sostanziale del documento stesso e parte integrante dello schema di PRANP elaborato nel 2010 e finalizzato all’individuazione delle aree di reperimento. A seguito delle verifiche di campo, nel 2012 è stato elaborato un ulteriore aggiornamento approvato con determinazione del Direttore del Dipartimento Istituzionale e Territorio n. A04041 del 03.05.2012.
In prima istanza e con i dati ad oggi a disposizione, il primo obiettivo è stato quello elaborare gli strati informativi, quanto più oggettivi e riproducibili, per il nuovo schema di PRANP (vedi L.R. 29/97). In seconda istanza si è cercato di porre le basi metodologiche per l'elaborazione di una rete ecologica regionale, finalizzata alla conservazione di specie e di habitat ai sensi delle Direttive 2009/147/CE "Uccelli" e 92/43/CEE "Habitat", nonché di altre specie di interesse conservazionistico e biogeografico elencate in liste ufficiali, come ad esempio la IUCN Red List of Threatened Species. Il documento prodotto ed i successivi progressi della rete ecologica regionale costituiranno un importante supporto alla redazione del Documento Strategico sulla Biodiversità (DSB), previsto dall'art. 11bis della LR 29/97. Nel caso specifico di questa prima fase di elaborazioni, sono state utilizzate tutte le informazioni in possesso dell'Agenzia che permettessero di avere una copertura conoscitiva uniforme su tutto il territorio regionale. Per l'identificazione delle aree centrali primarie e secondarie si sono utilizzati due parametri di sintesi: la ricchezza potenziale di specie e l'insostituibilità delle aree (irreplaceability). Tali aree sono state quindi associate alle unità di paesaggio in cui ricadono in modo avere una stretta corrispondenza territoriale, aspetto indispensabile per fornire degli adeguati indirizzi gestionali. Componente imprescindibile della rete sono, ovviamente, i nodi del sistema, che comprendono tutte le aree naturali protette già istituite (parchi naturali, riserve naturali, monumenti naturali, siti della Rete Natura 2000), e che possono o meno sovrapporsi alle aree centrali. Sono state inoltre individuate le aree focali per le specie sensibili, utili ad attribuire la giusta importanza a quei territori che, pur provvisti di modesta ricchezza di specie di interesse rivestono comunque importanza per la loro peculiarità ed univocità. Ulteriori elementi che compaiono nella REcoRd_Lazio sono gli ambiti di connessione, continui e discontinui, Non sono state individuate in questa fase le zone cuscinetto e le aree critiche e di restauro ambientale, che necessitano di specifici rilievi sul campo e che verranno effettuati in indagini successive. Il Responsabile del progetto è il biol. Marco Scalisi che ha coordinato il lavoro interdisciplinare che ha permesso l’elaborazione della REcoRd_Lazio e ad oggi sono in corso due dottorati di ricerca che riguardano la rete ecologica: il dott. Gianluca Bonavigo, del dipartimento DIBAF dell’Università della Tuscia si sta occupando della validazione degli ambiti di connessione individuati in una specifica area di studio, tramite il fototrappolamento all’interno di tali aree e dei poli verso cui convergono (aree centrali); la dott.ssa Ivana Pizzol, del dipartimento DEB della stessa università, in un più ampio progetto che riguarda il monitoraggio di specie (sensu dir. 92/43/CEE), sta elaborando i modelli di idoneità ambientale, su base induttiva, che permetteranno una migliore e più definita elaborazione della rete ecologica regionale.