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Nomentum

Il territorio della Riserva si estende per circa 829 ettari in un ambiente collinare, tra le zone verdi di Macchia Trentani, Valle Cavallara, Macchia Mancini, l'area archeologica di Monte d'Oro, una parte dei Casali di Mentana, il centro storico di Mentana e l'area agricola di Monte Pizzuto.

Si caratterizza per frammenti di bosco a latifoglie decidue, che si alternano con oliveti, seminativi, coltivi e zone urbanizzate.

Caratteristiche importanti dell’area sono:

• L'insieme delle comunità vegetali forestali ed erbacee legate al reticolo idrografico e al substrato alluvionale, riconducibile agli ambienti naturali che si sono evoluti lungo il corso del fiume Tevere, dei suoi meandri e dei suoi affluenti;

• L’area rappresenta una zona di transizione bioclimatica, geomorfologica e ambientale tra l'ultimo lembo appenninico e il fronte più esterno dell'agro romano, limite tra i due differenti ambienti della regione mediterranea e di quella temperata, con variazioni anche consistenti del quadro complessivo. Vi si ritrova, pertanto, un sistema ecologico di grande valore con differenti specie faunistiche e floristiche e un variegato sistema fitoclimatico.

Di grande valenza naturalistica sono le zone umide e i fossi, lungo i quali si sono depositati sedimenti alluvionali limo-argillosi e si è sviluppata una estesa vegetazione igrofila.

L’area presenta una morfologia di tipo collinoso con basse quote, comprese tra 60 e 200 m. s.l.m.

Nella zona affiorano prevalentemente terreni sedimentari del ciclo marino plio-pleistocenico, il cui litotipo principale è rappresentato da sabbie e argille, sovrastanti la formazione pliocenica delle argille azzurre, localizzate esclusivamente nella parte meridionale dell'area protetta.

Sono inoltre presenti limitati affioramenti residuali di natura vulcanica, costituiti da tufi stratificati varicolori de La Storta e del Vulcano Laziale. All'interno delle valli dei fossi Trentani, Ormetta e Mancini, sono presenti sedimenti alluvionali a carattere limo-argilloso.

STORIA E DINTORNI NELLA RISERVA NATURALE DI NOMENTUM

La Riserva prende il nome dalla città latino-sabina di Nomentum (IV secolo a.C.), della quale rimangono resti della cinta muraria in località Montedoro al km. 21,500 della via Nomentana.

L’antico tracciato e parti del basolato della via romana sono ancora visibili.

L'abitato di Mentana si sviluppò a partire dal VIII Secolo, in seguito all'abbandono dell'antica Nomentum dopo l’invasione longobarda, avvenuto tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo. Il paese, con il pontefice Gregorio VII (1073-1085), passò in possesso dei Monaci di San Paolo, poi alla famiglia Capocci (intorno al XIII secolo), agli Orsini (XV secolo), ai Peretti (fine XVI secolo) e infine ai Borghese. Nel 1867, nella piana a sud-est di Mentana, nei pressi di Conventino, avvenne lo storico scontro fra le truppe franco-pontificie e i garibaldini, in cui quest’ultimi rimasero sconfitti. Questo evento, insieme ad altri legati al periodo dell’unità d’Italia, è ricordato nel Museo Nazionale della Campagna dell’Agro Romano per la Liberazione di Roma.

A Mentana vi è anche  l’interessante Museo delle maschere teatrali e del teatro dei burattini, allestito dal 1997 all'interno del Palazzo Borghese.

Nel centro storico troviamo il Castello Baronale, la Chiesa di S. Nicola e il Palazzo Crescenzio, sede della biblioteca. Nei dintorni, in località Casali, possiamo ammirare la Villa Santucci, che ancora oggi mostra le cicatrici impresse sui muri dai proiettili della Battaglia garibaldina.

Nell'altro comune a cui appartiene la Riserva, Fonte Nuova, di recente istituzione, si riscontrano altri resti di ville e tombe romane, scoperte anche recentemente. Sono presenti numerose Torri di avvistamento costruite a difesa delle antiche aziende agricole, una di queste, Tor Lupara, da il nome a tutta l’area. Di notevole interesse  è la presenza di numerosi fontanili , abbeveratoi e lavatoi, importanti testimonianze della civiltà contadina

WELCOME AREA

La “Welcome Area” oltre ad essere il “centro visita e porta del parco”, è luogo di partecipazione, punto di riferimento e approfondimento sui temi dell’ecologia, della promozione, della difesa e della tutela dell'ambiente. Un luogo di sperimentazione sul campo, realizzato per ospitare incontri con le scuole, i cittadini e le associazioni e dove approfondire percorsi formativi sulla gestione degli ecosistemi e della protezione della natura, con l’intento di difendere risorse e biodiversità e valorizzare le ricchezze naturalistiche di queste straordinarie aree così vicine alla Capitale.

La struttura è a supporto della fruizione della Riserva Naturale di Nomentum e della Riserva Naturale di Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco.

FLORA

Il bosco deciduo e mesofilo è prevalentemente rappresentato dalla Cerreta, formazione caratteristica dell’Appennino meridionale. L’albero dominante è il cerro (Quercus cerris), accompagnato da farnetto (Quercus frainetto), roverella (Quercus pubescens), orniello (Fraxinus ornus), carpino orientale (Carpinus orientalis), acero oppio (Acer campestre), corniolo (Cornus mas). Il sottobosco è ricco e caratterizzato da specie arbustive tra le quali: il pungitopo (Ruscus aculeatus) e il biancospino (Crataegus monogyna),; tra le rampicanti troviamo la smilace (Smilax aspera) e l'edera (Hedera helix). Vistose nel sottobosco le fioriture primaverili, dominate dall’anemone dell’Appennino (Anemone apennina) e dal ciclamino primaverile (Cyclamen repandum), mentre in autunno fiorisce il ciclamino napoletano (Cyclamen hederifolium). Nella Riserva di Nomentum sono presenti aree di grande valenza naturalistica, zone umide e fossi, lungo i quali si sono depositati sedimenti alluvionali limo-argillosi e si è sviluppata una estesa vegetazione igrofila. In prossimità delle linee di impluvio sono presenti l’olmo campestre (Ulmus minor), l’olmo montano (Ulmus glabra) e il rovo comune (Rubus ulmifolius); in corrispondenza di accumuli d’acqua vegetano il fico (Ficus carica) e il sambuco (Sambucus nigra). E’ presente anche lo storace (Styrax officinalis), una pianta a portamento cespuglioso che può raggiungere dimensioni di un alberello dai fiori bianchi e intensamente profumati, con proprietà mellifere. Dove il ristagno di acqua è maggiore troviamo individui isolati o esigui raggruppamenti di salice (Salix alba) e di pioppo nero (Populus nigra).

FAUNA

Da un punto di vista faunistico l'area ospita molte specie di piccoli mammiferi e oltre 50 specie di uccelli. Alcuni rappresentanti dell’avifauna sono: il picchio rosso maggiore (Dendrocopos maior), il picchio verde (Picus viridis), l’allocco (Strix aluco), il cucolo (Cuculus canorus)  lo scricciolo (Troglodytes troglodites), la civetta (Athene noctua), l'assiolo (Otus scops), la poiana (Buteo buteo), l'upupa (Upupa epops) ed il gheppio (Falco tinnunculus).

La notevole presenza di acqua, in alcuni punti, rende la zona idonea a ospitare varie specie di rettili e anfibi. L’erpetofauna nel dettaglio, comprende tra gli anfibi la rana verde (Rana hispanica), il rospo comune (Bufo bufo) e il rospo smeraldino (Bufo viridis). Tra i rettili il ramarro occidentale (Lacerta bilineata), la lucertola muraiola (Podarcis muralis) e il biacco (Hierophis viridiflavus). Lungo i corsi d’acqua della riserva è stata rinvenuta anche la Salamandrina dagli occhiali settentrionale (Salamandrina perspicillata), un raro endemismo appenninico. Nella Riserva sono presenti i seguenti mammiferi: l’istrice (Hystrix cristata), riccio (Erinaceus europaeus), volpe (Vulpes vulpes), tasso (Meles meles).

Area protetta: Nomentum

Tipo: Riserva Naturale Regionale

Ambito territoriale: Roma

Estensione: 827 ettari

Ente di Gestione: Città metropolitana di Roma Capitale

Comuni: Fontenuova, Mentana

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